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Missioni Mariane 'Anno 2013

Il Santuario > Madonna Pellegrina > Anni 2010/2019

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Macchia di Giarre (CT)

20-23 gennaio 2013 - Parrocchia: "Maria Santissima della Provvidenza" Parroco: "Don Mario Fresta"
La Vergine del Santo Rosario di Pompei ha iniziato le peregrinationes del 2013 visitando Macchia di Giarre.
La Comunità Parrocchiale “Maria SS. della Provvidenza” ha vissuto un’esperienza indimenticabile da domenica 20 a mercoledì 23 gennaio.
Con trepidazione la comunità si è preparata a vivere questi giorni di grazia, accogliendo la Sacra Immagine di Maria, pellegrina di pace, di misericordia e di amore.
I missionari del santuario di Pompei, sacerdoti, suore e laici, hanno animato con entusiasmo la missione, facendo riscoprire la bellezza della recita del S. Rosario ed aiutando a meditare e
contemplare la figura di Maria nel mistero di Cristo e la Sua presenza nella vita della Chiesa.
Nell’Anno della Fede, la visita della Madonna del Rosario ha richiamato tutti a rivolgersi con devota attenzione a Maria, che “in sé compendia e irraggia le principali verità della fede”.
Numerosa l’affluenza dei fedeli che sono giunti ad onorare la Madonna anche dai paesi vicini,  partecipando ai vari momenti di preghiera, specialmente alla recita del Santo Rosario, una preghiera “meravigliosa nella sua semplicità e nella sua profondità… così semplice e così ricca”, come diceva Giovanni Paolo II.
“Ci siamo preparati a vivere la presenza della sacra Immagine di Maria – dice don Mario Fresta, il parroco – come un momento di grazia e, come figli fiduciosi, eleviamo a Dio Padre buono le nostre preghiere perché sostenga la nostra Parrocchia nel cammino di fede e la renda generosa dispensatrice dei doni di Dio ai fratelli.
Durante i giorni d’incontro con la Madre del Signore abbiamo accolto i fratelli sofferenti, i malati, i bisognosi, i bambini, i ragazzi, i giovani, le coppie di sposi, le famiglie perché possano sperimentare la costante vicinanza e protezione di Dio.  
Ringraziamo i missionari di Pompei e in particolare don Andrea Fontanella, Delegato per la Missione Mariana, e auguriamo loro una feconda attività apostolica per portare Gesù in mezzo agli uomini attraverso la sua Santissima Madre”.

Un po' di cultura su: Macchie di Giarre (CT)      

La frazione di Macchia di Giarre appartiene al comune di Giarre, in provincia di Catania, nella regione Sicilia. La frazione di Macchia di Giarre dista 2,75 chilometri dal medesimo comune di Giarre cui essa appartiene.
Del comune di Giarre fanno parte anche le frazioni di Altarello (1,46 km), Carruba (4,33 km), Carruba - San Leonardello (4,01 km), Codavolpe (3,61 km), Coste (2,04 km), Coste I (2,18 km), Cutuli (3,51 km), Macchia (2,51 km), Malpassoti (4,71 km), Miscarello (5,64 km), Moscarello (5,55 km), Paoli (4,45 km), Paoli I (3,82 km), Peri (6,80 km), Quartiere (2,03 km), Rovettazzo (2,81 km), San Giovanni (3,47 km), San Giovanni Montebello (3,45 km), San Leonardello (4,58 km), Santa Maria La Strada (5,57 km), Spinoli  Stemma di Giarre(3,16 km), Trepunti (2,89 km), Zummo (5,42 km).
Giarre
(Giarri in siciliano) è un comune italiano di 27.988 abitanti  della provincia di Catania in Sicilia.
La città, posta a metà strada tra Catania e Taormina, forma un importante polo urbano con la vicina Riposto con cui fu per pochi anni unita durante il periodo fascista assumendo il nome di Jonia.  
La conurbazione, senzaPanoramica di Macchia e di un tratto di costa jonica. soluzione di continuità tra i due centri, conta oltre 45.000 abitanti e si estende dal mare fino ai piedi del vulcano.
È contigua alla vicina Mascali, dalla quale in origine si distaccò formando un comune autonomo, e insieme formano un agglomerato di oltre 60.000 abitanti. Le tre comunità sono interdipendenti tra di loro per servizi ed uffici di vari livelli. Gli abitanti sono noti come giarresi in italiano
(Giarroti in siciliano).

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Paternò (CT)

23/27 Gennaio 2013 – Parrocchia “Santa Maria dell'Alto (Ex Monastero Ss. Annunziata)” - Parroco: "Don Salvatore Alì"
Il 23 gennaio l’Icona pellegrina di Maria giunge a Paternò.
Don Salvatore Alì, il parroco, ci spiega: “Da tempo pensavamo di chiedere il pellegrinaggio della Madonna del Rosario nella nostra Comunità parrocchiale di S. Maria dell’Alto in Paternò e l’occasione si è presentata con il Giubileo speciale che stiamo celebrando nel 350° anniversario di fondazione della nostra chiesa SS. Annunziata Ex Monastero.
Abbiamo fatto la richiesta che è stata accettata”, il desiderio si è concretizzato quando, alla presenza delle autorità civili e militari, del clero e di tanti fedeli, l’Immagine della Madonna è
stata accolta.
Continua don Salvatore: “abbiamo provato la gioia nell’incontrare i tanti bambini e ragazzi delle Scuole della nostra Città, insieme a quelli della nostra comunità che partecipano alla catechesi settimanale e vederli con le corone del Rosario in mano a pregare con la genuinità e semplicità propria dei piccoli.
Abbiamo provato emozione nel vedere un pellegrinaggio continuo di uomini, donne, giovani e ragazzi, famiglie che ai piedi della Madonna hanno presentato i desideri, i bisogni, le angosce e le preoccupazioni della vita quotidiana, consapevoli di avere in Maria Santissima una Madre in cui poter sempre confidare”.
Di grande esempio per tutti è stato l’incontro di preghiera e fraternità dei sacerdoti del vicariato di Paternò che, per tutta la mattinata, si sono riuniti con Maria, Regina e Madre di tutti coloro che sono chiamati attraverso la vita e il loro ministero ad essere incarnazione di Cristo buon Pastore.
La comunità parrocchiale è stata partecipe del dolore della sofferenza dei fratelli ammalati, visitati dai missionari nelle loro case e presenti in chiesa, che si sono affidati all’intercessione potente di Maria per ottenere conforto e forza nel portare la croce sulle orme del Cristo.
Non sono mancati i momenti in cui si è sperimentato la gloria e la potenza della Vergine Madre e del suo Figlio Gesù, sia con la grande manifestazione di fede del popolo sia attraverso alcuni segni che la Madonna del Rosario ha compiuto.
Un po' di Storia su Paternò (CT)
Storia del comune
Le origini di Paternò sono antichissime. Il sito dell’odierna Paternò viene individuato dagli storici nell’antica Ibla Major, fin dal V secolo a.C..
Infatti numerosi rinvenimenti archeologici testimoniano che le origini dei primi insediamenti nell'attuale città di Paternò sono antichissime e risalgono ad un periodo antecedente la venuta dei greci, nell'epoca di Tapsos (1050/850 a. C.). Scavi archeologici sulla collina, hanno evidenziato ritrovamenti di età preistorica, greca, romana, bizantina e normanna.
La Collina storica e monumentale, è considerata un vulcano preistorico spento, un nek di lava basaltica, sulla quale sono stati costruiti i monumenti più importanti, per dimostrare a futura memoria la ricchezza architettonica, e rappresenta senza dubbio un unicum irripetibile di suggestiva bellezza. I lavori di scavi archeologici hanno incominciato a far luce sull'origine storica del centro pedemontano. All'inizio le genti del luogo si opposero al processo di ellenizzazione sotto la guida di Ducezio, ma durante la dominazione dei romani la città diventò un'importante crocivia commerciale e di produzione di miele e grano, furono costruiti ponti e strade. Con la fine della dominazione romana e l'avvento dei bizantini la città attraversa un periodo un periodo di decadenza. Gli arabi ne rilanciarono l'economia nel IX secolo e la ribattezzarono Batarnù.
Il nucleo originale dell'attuale "Paternò" è tutto concentrato all'interno delle fortificazioni della collina normanna che conserva, a tutt'oggi, intatti tesori architettonici. Il Castello costruito nel 1072 da Ruggero II, re dei Normanni, fu il fulcro del rinnovamento edilizio e della prospera vita feudale. La città fu elevata al rango di Contea, assegnandola il re Ruggero, alla Signoria della sua terza moglie la contessa Adelaide o Adelasia. Durante il periodo normanno furono costruite nove porte che permettevano l'accesso e la difesa della città. Oggi di queste porte ne rimangono solo tre: 1) porta del Borgo ( l'arco della scalinata della matrice ); 2) porta lentini o porta del pertuso ( nei pressi della Chiesa della Consolazione ); 3) porta dei falconieri ( nei pressi di piazza Martiri d'Ungheria ). Dopo la conquista della Sicilia da parte dei Normanni, si ebbe la dominazione della dinastia Sveva. In epoca sveva il castello venne utilizzato come abitazione dei signori di Paternò che lo adattarono alle nuove esigenze. Il grande imperatore Federico II di Svevia, il grande mecenate, denominato oggi “stupor mundi”, soggiornò per alcunFOTO HOMEi anni nel Castello di
Paternò, dal 1221 al 1223. Più tardi, nel 1299, la Contea di Paternò passò sotto il dominio degli Angioini. I secoli XIV e XV, oltre al risveglio dello spirito civico, portarono a Paternò anche ad una rivoluzione urbanistica a Paternò, perchè il paese che prima era arroccato sulla collina cominciò ad estendersi nella pianura sottostante. In questo periodo Paternò merita il titolo di città delle regine. Nel 1402 il re Martino assegnò alla regina Bianca di Navarra la terra di Paternò come "camera reginale". Nella sua qualità di signora della terra paternese, nel 1405 approvò l'atto feudale più importante della storia della città: " le consuetudini di Paternò". Nell'anno 1431, la città fu venduta dal Re Alfonso I D’Aragona a Nicolò Speciale, il quale la rivendette nel 1453 a Guglielmo Raimondo Moncada. I Moncada, una delle più importanti famiglie dell'isola, dominarono Paternò per circa quattro secoli. I moti rivoluzionari del 1821-1848, hanno visto, la città di Paternò partecipare attivamente per cacciare la dinastia dei Borboni dalla Sicilia, tant’è che nel 1862 Giuseppe Garibaldi, passando per Paternò venne accolto con trionfale entusiasmo, quale liberatore della popolazione oppressa dal regime borbonico.
Successivamente Paternò ha sofferto una caduta di attività e ruolo in epoca post-unitaria, a causa della forte presenza del latifondo, e di un'economia tutt’altro che solida. É agli inizi del novecento con la nascita di numerose cooperative agricole che si determinò una paziente opera di ricostruzione economica e sociale del paese. La prima guerra mondiale ha visto numerose perdite umane di paternesi, ma è stato durante la seconda guerra mondiale che Paternò ha dovuto pagare un grosso tributo per la perdita di quasi 4.000 morti ed interi quartieri squarciati dai bombardamenti del luglio 1943, le cui spoglie oggi riposano nella Chiesa del Pantheon.
Nel 15 luglio 1973, alla città di Paternò veniva consegnata dal Prefetto Amari, su mandato del Ministero dell’Interno, la medaglia d’oro al valor civile, per il fiero comportamento, e le inaudite sofferenze eroicamente sopportate dalla popolazione durante l’estate del II conflitto mondiale.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Casandrino (NA)

03-07 Febbraio 2013 – Santuario: “Santa Maria Assunta in Cielo” - Parroco: "Don Giosuè Di Virgilio"
L’Icona della Madonna di Pompei ha fatto visita alla comunità parrocchiale di Maria SS. Assunta in Cielo dal 3 al 7 Febbraio scorsi.
“Un evento che – come ha ricordato don Giosuè Di Virgilio – vuole essere una sosta nel cammino ordinario della comunità per riflettere insieme a Maria per una riscoperta del nostro vivere quotidiano, e per prepararci alla Quaresima, tempo forte di conversione, nell’Anno della Fede, che come spiegato da Benedetto XVI è un’occasione propizia perché tutti i fedeli comprendano più profondamente che il fondamento della fede cristiana è l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.
Ad attendere Maria era presente il clero locale, con le autorità cittadine e tanti fedeli.
Il Quadro venne venerato, accompagnato in processione, per le strade cittadine, è giunto in chiesa e, con la celebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, la Missione Mariana ha
avuto il suo inizio.
L’equipe missionaria, con un programma impegnativo, ha incontrato gli studenti della scuola media e del liceo psico-pedagogico, i bambini che devono ricevere la prima comunione, i gruppi di preghiera, gli ammalati e le associazioni.
A tutti è stato spiegato il valore inestimabile del Santo Rosario.
La visita di Maria pellegrina è stata un’occasione propizia per tutti coloro che, per tanti motivi, vi sono allontanati da Suo Figlio Gesù, da un cammino di fede.
Sull’esempio di San Domenico e Santa Caterina da Siena, che con filiale fiducia si sono affidati alla Vergine, hanno iniziato un percorso nuovo, affidando a Lei la propria vita, le proprie famiglie, i propri cari e le proprie speranze.
La mamma celeste ha curato ed intercesso presso Dio Padre, elargendo tante grazie ed aiutando e sostenendo tutti ad intraprendere un cammino di vera e profonda conversione.
Nel pomeriggio del 7 febbraio, ancora in processione, l’Icona ha lasciato la comunità di S. Maria Assunta in Cielo.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Grumo Nevano (NA)

07-10 Febbraio 2013  - Parrocchia: - "Santa Caterina d'Alessandria" - Parroco: "Padre Mimmo Sivestre"
Nel pomeriggio del 7 febbraio, la Madonna pellegrina ha raggiunto la Parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria a Grumo Nevano.
La devozione alla Madonna di Pompei della popolazione locale, ed in particolare dei fedeli della comunità.
Ha spinto il parroco, il francescano Padre Mimmo Sivestre, a chiedere la visita dell’Icona della Vergine del Rosario di Pompei, in occasione del giubileo della Parrocchia, che celebra il 50° della fondazione.
Non è la prima volta che Grumo Nevano riceve il dono della peregrinatio della Madonna, che aveva visitato la cittadina già due volte, a dimostrazione del rapporto filiale tra i grumesi e la Regina del Rosario.
Molti di essi sono pellegrini e abituali frequentatori del Santuario mariano ed estimatori delle Opere di carità volute dal Beato Bartolo Longo.

Nei giorni della missione, la comunità parrocchiale è divenuta vero cenacolo di preghiera e di celebrazione della fede alla scuola della Madre di Gesù.  Attraverso Maria  ed i misteri del Santo Rosario, ci si è fatti portare per mano a Gesù  contemplando il Suo volto.
A Lei, in tanti hanno affidato le ansie, le paure, affinché possano un giorno cantare la gloria, la lode, l’onore a Dio Padre.
Nei diversi momenti di preghiera, di catechesi, di celebrazioni Eucaristiche, di recita del santo Rosario, sempre si è guardato, contemplato, pregato, riscoperto il volto di Gesù unico vero amico che non tradisce mai, unica speranza, unica letizia perfetta, imparando ad affidarsi e confidare in Lui
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Ponte (BN)

27 Febbraio 3 Marzo 2013 – Parrocchia “Santa Generosa e Sant'Anastasia”.
Per la prima volta l’Icona pellegrina della Madonna di Pompei giunge un terra sannita facendo visita alla comunità di Santa Generosa e Sant’Anastasia , a Ponte.
Paese dalle antichissime origini, è situato in una zona che in epoca romana era sede di diversi traffici commerciali, lungo la famosa via Latina che metteva in comunicazione Benevento con la Valle Telesina e quindi, attraverso Teano, Cassino e Frosinone, con Roma.
Con molta probabilità il nome della cittadina deriva da un ponte in pietra, costruito dai romani sul corso del torrente Alenta.
La piccola cittadina, per i cinque giorni mariani, è stata ponte di passaggio, di transito, di riflessione, di riscoperta, di preghiera per molti.
Il Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata De’ Goti, Monsignore Michele De Rosa, nell’accogliere l’Icona, ha ricordato a tutti che “in questo anno della Fede, tempo di grazia,
si ha la possibilità di pregare, di venerare Maria e di riflettere sul ruolo della Madonna nella storia della salvezza.
Ella è madre di Dio e madre nostra e ci indica il cammino che dobbiamo percorrere per amare il suo figlio Gesù.
I Padri della Chiesa dicono che Gesù è il sole e Maria è la luna.
Se è vero che la luna riluce di luce riflessa è pur vero che, nelle notti buie della nostra vita, è la luna a indicarci il sentiero che dobbiamo percorrere per arrivare alla meta”.
La missione mariana ha visto la partecipazione di tanti devoti per i quali è stata sicuramente occasione per un deciso risveglio della fede.
I padri missionari, attraverso l’Immagine di Maria Santissima, hanno messo in risalto l’opera grande che Dio ha fatto nel Beato Bartolo Longo.
La Santa Immagine della Madonna ha rinnovato nei fedeli il senso del proprio credere e quello di appartenenza a Cristo ed alla Chiesa.
Ogni giorno si è pregato, in particolar modo, per la vita, per i sofferenti, per la gioventù ed, infine, per la vita consacrata.
(Autore: Domenico Rmano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Vena Di Jonadi (VV)

09/13 Marzo 2013 – Parrocchia “Gesù Salvatore" - Parroco: "Don Roberto Carnovale"
Don Roberto Carnovale, parroco di Gesù Salvatore, la parrocchia che ha accolto a Vena di Jonadi la Madonna pellegrina, nel dare il benvenuto a Maria, le ha rivolto queste parole: “La Corona del Rosario è il vincolo più caro che ci unisce alla Vergine.
Il Rosario è una catena, un incontro d’amore in cui diciamo tante volte alla Madonna: ti amo, ti amo, ti amo. Tenere la corona in mano è come tenere la mano della Madonna nella nostra mano, è come avere un fascio di rose da offrire alla nostra sovrana Regina e dolcissima Madre.
Quanti hanno stretto in questi giorni tra le mani la corona del Santo Rosario!
Quante invocazioni! Quante preghiere! Quanti con le lacrime agli occhi, stringendo la corona, cioè tenendo la mano alla Madonna, si sono affidati a Lei, Madre di ogni consolazione.

A coloro che definiscono il Rosario una devozione puerile, monotona, noiosa, io voglio semplicemente dire che è un peccato che in questi giorni non siano entrati nella parrocchia di Gesù Salvatore.
Avrebbero visto la grande devozione per la Vergine e avrebbero capito che, per efficacia, forza e capacità di infondere pace nei cuori, il Santo Rosario è una preghiera sublime.
Nella Supplica, la Vergine Maria è invocata con diversi titoli. Pensate al titolo mariano particolarmente caro al Beato Bartolo Longo: Regina delle vittorie. Egli stesso vedeva nella devozione al Santo Rosario un’arma potente anche per i cristiani di oggi.
Ora, da più di un secolo, il messaggio di Bartolo Longo risuona in mezzo a noi, in questa Chiesa. Sì, ancora oggi, fra tante difficoltà Maria può essere invocata come Regina delle vittorie perché Maria, con la sua materna intercessione, ci aiuta a vincere le nostre battaglie quotidiane contro il male.
Il Rosario può essere recitato da tutti, dagli anziani e dai bambini, dai dotti e dai semplici. Ogni luogo è indicato per la recita, ma il luogo ideale è davanti all’altare di Maria Santissima o presso il Tabernacolo. Allora, guardiamo la Madonna ed imitiamo le sue virtù”.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Grotteria (RC)

14/17 Marzo 2013 – Parrocchia: "San Nicola De Protonotariis" - Parroco: "Don Fabio Campione"
In occasione del primo centenario dell’erezione della Parrocchia di San Nicola De Protonotariis, nel pomeriggio del 14 marzo, Grotteria ha abbracciato la Madonna pellegrina.
Il comune è un piccolo centro agricolo della Vallata del Torbido nella Locride, sul versante jonico della provincia di Reggio Calabria.
Sotto una pioggia battente, Don Fabio Campione, il Parroco, e le autorità civili e militari, con un breve saluto, hanno accolto la Madonna di Pompei accompagnata da un’equipe di Sacerdoti, Suore e laici.
Una tre giorni ricca di appuntamenti, che ha visto tanti far visita alla chiesa di San Nicola.
Attraverso una catechesi attenta e puntuale, ispirata alla "Rosarium Virginis Mariae", la lettera apostolica di Papa Giovanni Paolo II, pubblicata il 16 ottobre 2002, la Missione Mariana del Rosario ha avvicinato tutta la comunità, indicando ad ognuno una strada privilegiata per la salvezza: la contemplazione dei misteri di
Cristo, attraverso lo sguardo attento e premuroso di Maria, per realizzare un’esperienza comunitaria e individuale di conversione, di missionarietà, di servizio, di carità e di costruzione della pace, com’è nel carisma della Chiesa di Pompei.
Più volte i padri missionari hanno ricordato che propagare il Rosario significa annunciare Cristo.
Questa preghiera, rivolta a Maria e recitata con Maria, è preghiera semplice, ma profonda, che va al cuore della fede cristiana ed è
attualissima di fronte alle sfide del nostro tempo ed all’urgente impegno della nuova evangelizzazione.
Delicate e commoventi le parole dei ragazzi delle scuole, che, nel far visita alla Mamma celeste, hanno voluto pregare, iniziando con queste parole: "O Madonnina abbiamo bisogno di tante grazie ed oggi te le chiediamo a mani giunte. Anche nella nostra terra, la violenza miete vittime innocenti: proteggici".
La concelebrazione Eucaristica di Domenica 17 marzo è stata presieduta da Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, il quale con la missione mariana ha dato inizio alla visita pastorale.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Torre del Greco (NA)

10/14 Aprile 2013 - Parrocchia: "Preziosissimo Sangue" – Parroco: "Don Salvatore Accardo"
Prosegue il pellegrinaggio dell’Icona di Maria, un lungo viaggio intrapreso per ridestare la fede nel cuore delle genti. Anche a Torre del Greco migliaia di persone accorse a salutare la Vergine.
Nell’anno della Fede, la comunità del Preziosissimo Sangue di Torre del Greco, dal 10 al 14 aprile 2013, ha accolto l’immagine della Madonna di Pompei, guardando a Maria come a colei che ha creduto alle parole del Signore. La Vergine Maria viene incontro a ciascuno.
È colei che, con la sua materna carità, si prende cura dei fratelli del Figlio suo, ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli ed affanni, fino a che non saranno condotti nella patria beata.
Dopo un’accoglienza gioiosa da parte di molti fedeli, il vescovo ausiliare di Napoli, Mons. Lucio Lemmo, ha presieduto la celebrazione che ha dato inizio alla missione e, nella sua omelia, ha incoraggiato i presenti ad essere cristiani credibili prendendo Maria come modello di vita e come colei che ci prende per mano e ci ama con amore di Madre.
Nei giorni di permanenza, tanti hanno reso omaggio alla Vergine giungendo anche dalle quattro parrocchie limitrofe. Tanti i momenti di preghiera, di catechesi e di recita del Santo Rosario, l’orazione mariana più semplice e potente.
Attraverso Maria si giunge a contemplare suo Figlio Gesù. Chi più di Maria, donna, sposa, madre, con il suo cuore trafitto da una spada per la morte del Figlio, può aiutarci e guidarci verso una vita nuova? Impariamo quindi a confidare a questa tenera madre le nostre angosce e sofferenze, certi che da quel momento tutto cambierà. La nostra vita ordinaria diventerà festa e gioia senza fine.
Diversi sacerdoti della diocesi di Napoli, il Decano Don Rosario Borrelli, il Rettore della Basilica
di Capodimonte Mons. Nicola Longobardo, per citarne alcuni, si sono recati ai piedi di Maria e nella celebrazione Eucaristica hanno rivolto il loro grazie esprimendo anche la comunione e la collaborazione pastorale.
Molto suggestiva è stata la fiaccolata dell’ultima sera, per le strade della comunità parrocchiale, dell’Icona pellegrina di Maria alla quale sono state affidate tutte le famiglie, ma soprattutto tutte le gioie e le speranze ed i dolori che si vivono in questo tempo.
Domenica mattina c’è stata la celebrazione presieduta dal Parroco, Don Salvatore Accardo che ha reso grazie al Signore per questi giorni stupendi vissuti in compagnia di Maria, nei quali ha potuto testimoniare le numerose grazie che, attraverso di Lei, sono giunte nella comunità parrocchiale del Preziosissimo Sangue.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Caserta (CE)

24-28 Aprile 2013 – Parrocchia: “Buon Pastore” - Parroco: "Don Antonello Giannotti"
A distanza di quattro anni dall’ultima volta, il 24 aprile, l’Icona della Madonna di Pompei, accompagnata dall’Arcivescovo Monsignor Tommaso Caputo, da Don Andrea Fontanella, Don Salvatore D’Antuono, Don Rosario Pepe e dalle Suore Domenicane Suor Maria Cecilia e Suor Maria Isabella, è giunta nel cuore di Caserta, nella comunità parrocchiale del Buon Pastore.
Con una cerimonia semplice, ma molto sentita, con lo sventolio di fazzoletti bianchi, le note di “Ti salutiamo, Vergine” intonata dalla Banda, palloncini bianchi e azzurri, in un’atmosfera gioiosa, la sacra Immagine è stata accolta così, oltre che dal Parroco Don Antonello Giannotti, dal Vice Parroco Don Bruno Fiorentino, dai diaconi Don Felice Morelli e Don Romolo Gentile, dai Seminaristi Stefano Squeglia e Pasquale D’Argenzio, dalle Associazioni Religiose, dal Sindaco Pio Del Gaudio e dalle Autorità Militari.
Subito dopo il saluto di Don Antonello Giannotti, che ha ringraziato per il dono prezioso della missione, il venerato Quadro è stato accompagnato in processione fino al sagrato della chiesa, in piazza Pitesti.
Qui, all’inizio della santa Messa, il primo cittadino ha consegnato alla vergine, nella persona dell’Arcivescovo, le chiavi della Città.
Finemente realizzate in argento, “le chiavi sono donate a nome dell’intero consiglio comunale – ha detto visibilmente emozionato il sindaco – nella certezza di interpretare la volontà di tutti i cittadini”.
Un gesto molto significativo che, come ha sottolineato monsignor Caputo, rappresenta “un’assunzione di responsabilità” da parte dei devoti, ai quali tocca aprire realmente i cuori a Maria, per permetterle di entrarvi.
Nei quattro giorni successivi, la missione ha portato una pioggia di benedizioni in una comunità, quella del Buon Pastore, abbastanza numerosa, vessata sì di problemi sociali ed economici, ma anche assolutamente determinata a realizzare – come ha ricordato Don Antonello – un “progetto di pastorale missionaria per dimostrare che è ancora possibile vivere l’esistenza all’insegna del Vangelo”.
Molto partecipate le Suppliche e le celebrazioni, presiedute da Don Giuseppe Di Bernardo, che ha illustrato i motivi per cui Maria ci ama, ispirandosi all’opera “Le Glorie di Maria” di Sant’Alfonso de’ Liguori; dal vicario foraneo Padre Angelo Piscopo, che ha sottolineato l’importanza di imparare a stare sotto le nostre croci con la stessa dignità di Maria; da Don Andrea Fontanella, che ha parlato della famiglia come icona della SS. Trinità e, infine, da Don Antonello, che celebrando la Messa conclusiva ha auspicato che ogni casertano, ripetendo il sì di Maria, contribuisca a creare una carena di amore affinché la città sperimenti la grandezza, la profondità e la bellezza dell’amore di Dio. Grande partecipazione da parte di persone di ogni età e in particolare di tantissimi giovani.
Uno di loro, nel cuore della notte, nel donare alla vergine una rosa, è scoppiato in un pianto che ha fatto emergere il gran bisogno di spiritualità, tante volte inespresso o addirittura represso, che i nostri giovani portano dentro di sé.
Oltre ai momenti liturgici, due bei momenti culturali sono stati vissuti l’uno con Don Andrea Fontanella, che ha animato il convegno dal tema “Maria, donna dei nostri giorni” e l’altro con il
dott. Giovanni gallo, molto noto per le sue letture Dantesche, il quale, nel corso del concerto “Le più belle Ave Maria” dell’orchestra e coro Arcadia diretti dal M. Gerardo cavallo, ha declamato la preghiera della vergine di San Bernardo tratta dal XXXIII canto del Paradiso dopo averne effettuato attenta un’esegesi.
La Missione si è conclusa domenica 28, al termine della Messa delle 20.30, quando la venerata Immagine è stata salutata da un’immensa folla grata e commossa che ha gremito la piazza.
Dopo solo due giorni la comunità del Buon Pastore si è recata in pellegrinaggio di ringraziamento a Pompei nel Santuario.
Qui, nella sua omelia, Don Antonello ha detto: “Grazie, Maria, per aver visitato la nostra città ed aver bussato alle nostre porte.
Nella Tua Immagine abbiamo accolto una persona viva; in questi giorni abbiamo dialogato con Te: ognuno di noi ha avuto qualcosa da dirti, e Tu ad ognuno hai donato un sorriso, una risposta, un incoraggiamento.
Sei entrata nei nostri cuori e vi rimarrai per sempre”.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Amalfi (SA)

15-19 Maggio 2013 – Duomo: "Sant’Andrea Apostolo" - Parroco: "Don Michele Fusco"
L’Icona pellegrina della Madonna di Pompei è giunta ad Amalfi, una delle città più belle della nostra penisola, la cui fondazione viene fatta risalire ai Romani, nel pomeriggio del 15 maggio. Per la sua connotazione geografica unica, nel cuore della Costiera che ne porta il nome, si propone come luogo incantato, ricco di storia e di incantevoli panorami.
L’arrivo del Quadro, in piazza Municipio, è stato salutato da una folla, quella delle grandi occasioni, che ha riservato alla Vergine un vero e proprio tributo di onore.
In processione, è stata accompagnata nel Duomo di Sant’Andrea Apostolo, patrono della città.
Maria, la Madre del Signore, come una vera missionaria, ha fatto visita all’apostolo Andrea e a tanti suoi devoti, che sempre, nel mese di maggio, giungono a piedi a Pompei, ed ha onorato il parroco, Don Michele Fusco, nei festeggiamenti del suo 25° anniversario di ordinazione sacerdotale. Grazie a Don Michele si è riscoperto che, ad Amalfi, la devozione per la Vergine di Pompei è forte e profonda.
Con la celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Prelato e delegato Pontificio di Pompei, Mons. Tommaso Caputo, è iniziata la missione mariana. In quest’anno della fede, in cui ad ogni cristiano è stato chiesto di ripartire da Cristo, la missione mariana è stata strumento per invitare tutti a riprendere in mano il Santo Rosario, preghiera semplice, intima e fiduciosa nell’intercessione della Vergine Maria e di unità con Dio.
Maria è colei che unisce, che intercede per noi presso Dio Padre. Il Rosario è mezzo di santificazione, un vero ed utile insegnamento per incamminarsi verso la vita eterna, preghiera popolare, ma infinitamente profonda.
Il Beato Bartolo Longo, convertito, divenne apostolo del Rosario ed è ancora per tutti luminoso modello nella testimonianza del Vangelo. Nel mondo d’oggi, in cui sempre di più la quotidianità, la
fretta, la razionalità, il potere ci portano lontano da Cristo, ecco che giunge Maria, la stella polare, a riportarci nella giusta direzione.
Come una tenera e premurosa madre scolta le tante preoccupazioni, i tanti dolori che i suoi figli le presentano. Nel corso della missione ad Amalfi, i momenti "forti", capaci di emozionare, sono stati tanti: le visite dei sacerdoti agli ammalati e agli anziani, che attraverso gli occhi commossi hanno manifestato la propria gratitudine; gli incontri di catechesi per le associazioni e per le scuole; l’adorazione Eucaristica in attesa della Pentecoste.
La Vergine Maria, acclamata come Madre, ha assicurato la sua presenza, il suo amore, la sua assistenza. La processione aux flambeaux merita una nota a parte. Davanti alla Vergine c’erano tutti e tutti pregavano con grande fervore.
Le strade erano adorne di coperte e palloncini; fiori e bigliettini venivano lanciati dalle finestre.
A Valle dei Mulini un gruppetto di persone ha accolto l’Icona con il canto, mentre l’intero quartiere si univa alla preghiera comunitaria.
Forse bisognerebbe vivere la propria fede ogni giorno con lo stesso fervore, ma il ritmo frenetico della vita moderna non ci aiuta, e allora un’occasione come la missione mariana ha indicato a tanti quale sia la strada giusta, ha fatto riflettere sulla necessità di guardare agli altri per aiutare e farsi aiutare, per amare e farsi amare.
A conclusione della missione mariana, Monsignor Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, ha presieduto la celebrazione Eucaristica al termine della quale l’Icona pellegrina ha fatto ritorno a Pompei.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Roma

28 Maggio - 01 Giugno 2013 – Parrocchia "San Salvatore in Lauro"

Per la prima volta, dall’inizio del suo peregrinare, l’Icona Pellegrina della Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei, martedì 28 maggio, è giunta a Roma, caput mundi, città eterna, centro della cristianità.
Ad accoglierla, in Piazza dei Coronari, di fronte a Castel Sant’Angelo, Mons. Matteo Zuppi, Vescovo ausiliare del settore Centro, Mons. Pietro Bongiovanni, parroco di San salvatore in
Lauro, i Carabinieri di Piazza Farnese e una folla considerevole di popolo di Dio.
Dopo i saluti, processionalmente è giunta nella chiesa di San Salvatore in Lauro, dove è stata onorata con il Santo Rosario cantato.
A conclusione dell’emozionante arrivo dell’Icona pellegrina, il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", ha presieduto la solenne celebrazione Eucaristica.
Nei giorni della missione, diversi Vescovi e Cardinali hanno fatto visita alla Vergine e presieduto le celebrazioni serali. Vi è stato un continuo accorrere di popolo venuto da tutta Roma per venerare l’Immagine pompeiana.
Al mattino, le liturgie delle ore 10, 11 e 12 erano sempre partecipate e vissute con intensità interrotta ed un susseguirsi di rosari e preghiere, fino alle sante Messe solenni delle ore 18, hanno scandito le ore in compagnia di Maria. Il 29 maggio, Mons. Guerino Di Tora, Vescovo
Ausiliare di Roma ha presieduto l’Eucaristia.
La Santa Messa del 30 maggio è stata officiata dal Cardinale Elio Sgreccia ed il 31 maggio, alle 18, da Mons. Celso Norga Iruzubieta, arcivescovo e segretario della Congregazione del clero.
Sabato 1 giugno, fin dalle prime ore del pomeriggio, migliaia di pellegrini hanno cominciato ad affollare la basilica, tanto che alle 16, per la santa Messa conclusiva, la chiesa e tutta la piazza erano colme di tanti fedeli.  
Alle 17, con l’ausilio di numerosi volontari, e attorniata, in processione, da una folla considerevole di fedeli, dopo aver percorso Ponte Sant’Angelo, piazza di Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, la venerata Immagine della Madonna di Pompei è giunta nella basilica di San Pietro, accompagnata dalla Banda musicale del comune di Forano (RI).
Dopo aver attraversato la "Porta Santa" e la navata centrale, è giunta all’altare della Cattedrale
dove il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica di San Pietro, l’ha accolta. Il Porporato ha guidato con parole mirabili la contemplazione del Mistero della Fede di Maria Santissima e, dopo il canto delle litanie e un momento di preghiera comune, ha impartito la benedizione insieme a Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi, che, trovandosi a Roma ed avendo appreso dell’evento, ha voluto dare il suo saluto alla Vergine.
Prima che Maria lasciasse la Cattedra di Pietro, in tanti hanno salutato la cara Mamma che, passando per la "Porta della Preghiera" della Basilica, è ripartita per Pompei. Dopo il saluto, i numerosi pellegrini, nell’uscire dalla Basilica, si sono fermati presso la tomba del Beato Giovanni Paolo II, per un momento di preghiera, chiedendo a Lui di saperlo imitare nell’affidamento totale a Maria, anche mediante la preghiera del Santo Rosario.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
San Sebastiano al Vesuvio (NA)

12/16 Giugno 2013 - Parrocchia: "San Sebastiano Martire" – Parroco: "Padre Enzo Cozzolino"
Prosegue il pellegrinaggio dell’Icona di Maria, un lungo viaggio intrapreso per ridestare la fede nel cuore delle genti. Anche a San Sebastiano al Vesuvio migliaia di persone accorse a salutare la Vergine.
Sulle pendici del complesso vulcanico Somma-Vesuvio, in panoramici affaccio sul golfo di Napoli sorge Sam Sebastiano al Vesuvio. Il suo nome riflette il culto di san Sebastiano martire, patrono della comunità fin dalla sua costituzione.
Nel corso della sua storia più volte il comune è stato distrutto dalle eruzioni del vulcano e più volte ricostruito, sino all’ultimo evento del 1944.
Piccolo comune del napoletano, da sempre i suoi abitanti hanno avuto una forte devozione al patrono San Sebastiano ed alla Madonna di Pompei. Nel mese di maggio, in molti giungono a piedi al santuario.
Alla fragile ed incerta religiosità della nostra epoca, alla quotidianità, alle mille distrazioni che ci portano sempre più lontani da Cristo e critici verso la Chiesa, ecco che nel pomeriggio del 12 giugno è giunta Maria, prima missionaria della storia.
Accolta da una folla festante, in processione, ha raggiunto l’antica chiesa Madre di San Sebastiano Martire, risalente al XVII secolo, ed elevata al rango di Santuario diocesano, nel gennaio del 2007, dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli.
Il Parroco, Padre Enzo Cozzolino con grande gioia ha accolto la Vergine Maria, l’équipe missionaria e l’Arcivescovo Prelato e Delegato Pontificio Mons. Tommaso Caputo, che ha celebrato l’eucarestia d’inizio missione.
Maria, grande nella carità, affabile per tutti coloro che sono nel bisogno, come per Elisabetta sua cugina, è giunta in soccorso dei tanti che, nei cinque giorni della sua permanenza, le hanno fatto visita.
Nei giorni della missione, i padri del Santuario di Pompei, con la recita del Rosario, le veglie e le catechesi hanno aiutato a riflettere e meditare su Maria e sul Suo Figlio. Attraverso la preghiera contemplativa del Rosario, si è riscoperto Gesù.
Nelle sue mani, tanti hanno deposto le proprie sofferenze, angosce, paure, chiedendo di essere
aiutati a percorrere il cammino di fede e di piena fedeltà al Redentore, nella sua Chiesa, Maria ci conduce ad apprendere il segreto della gioia cristiana, ricordandoci che il cristianesimo è innanzitutto buona notizia, che ha il suo centro in Gesù Cristo, il Verbo fatto carne ed unico Salvatore del mondo.
Domenica 16 giugno, alle 12, Mons. Antonio Di Donna, Vescovo Ausiliario di Napoli, ha presieduto la celebrazione eucaristica conclusiva della missione mariana.
Una nota a parte di particolare commozione e suggestione, è stata la processione a piedi di tanti fedeli, che, come ultimo atto della missione mariana, alle ore 16 della domenica, hanno accompagnato, attraversando diversi comuni vesuviani, l’Icona fino a Pompei.
Qui sono stati accolti dal Rettore del Santuario e, dopo la recita della Supplica, sulle note di un canto mariano, in devoto silenzio, hanno partecipato alla chiusura del Quadro.

(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Bacoli (NA)

21/25 Giugno 2013 - Parrocchia: "San Gioacchino" – Parroco: "Don Giovanni Spina"

Prosegue il pellegrinaggio dell’Icona di Maria, un lungo viaggio intrapreso per ridestare la fede nel cuore delle genti. Anche a Bacoli migliaia di persone accorse a salutare la Vergine.
"O Madre del Redentore, dolce Vergine del Rosario, accogli con tenerezza la nostra fiduciosa preghiera. Guarda la nostra Comunità e chiedi al Figlio Tuo Gesù le grazie necessarie: chiedi per noi la fede, la carità e la speranza, concedici di essere comunità cristiana radicata nell’Eucarestia, testimone di unità e missionaria nella vita di ogni giorno.
Apri i nostri cuori all’ascolto della Parola del Figlio Tuo, alla preghiera quotidiana del Santo Rosario.
Fa’ che il centro del nostro vivere, del nostro incontrarci, del nostro operare, del nostro progettare sia sempre e solo Gesù.
Egli ci conceda di essere cristiani autentici per testimoniare con umiltà nella nostra città di Bacoli la bellezza di appartenere solamente a Lui.
O Madre, Tenera e Misericordiosa, ascolta la nostra filiale preghiera. Amen"
Con questa preghiera composta in occasione del 40° anniversario di vita parrocchiale e per la venuta dell’Icona pellegrina della Madonna di Pompei che, dopo quindici anni, è ritornata nella
città di Bacoli, la comunità di San Gioacchino ha voluto esprimere le proprie aspettative, speranze e suppliche alla mediatrice per eccellenza.
All’ingresso della marina del porto di Bacoli, la Venerata Immagine, proveniente dal porto di Pozzuoli in processione a mare, è stata accolta dal sindaco Ermanno Schiano e dal Parroco Don Giovanni Spina che ha salutato il Suo arrivo con queste parole: "La presenza di Maria ci ricorda lo stile del discepolo che ascolta la parola del maestro e la vive ogni giorno.
Vogliamo rinnovare la nostra comunità chiedendo a Maria di renderci simili a Lei. Viviamo questi giorni di grazia nella preghiera e nell’ascolto della parola". Una nutrita folla di fedeli festanti ha atteso il suo sbarco adornando i bordi della banchina del porto.
Dopo lo sbarco, i numerosi presenti, pieni di commozione, hanno accompagnato in processione l’Immagine della Madonna di Pompei nella parrocchia di San Gioacchino.
Qui l’Arcivescovo prelato e delegato Pontificio del santuario di Pompei, Mons. Tommaso Caputo ha presieduto la concelebrazione eucaristica di inizio della Missione Mariana del Rosario. Al termine il Sindaco ha consegnato alla Vergine la chiave della città di Bacoli, come segno di gratitudine, invocando la sua speciale e materna benedizione.

La cinque giorni ha visto un ricco programma di incontri-catechesi, di celebrazioni Eucaristiche, con la presenza di Mons. Gennaro Pascarella, Vescovo di Pozzuoli, che ha presieduto la Santa Messa della domenica sera per le famiglie e di Mons. Silvio Padoin, Vescovo emerito di Pozzuoli, che ha presieduto la celebrazione conclusiva.
Particolarmente suggestiva è stata la processione fiaccolata del giorno 24 giugno fino alla Chiesa di sant’Anna.
Qui, Mons. Baldassarre Cuomo, in ricordo della precedente missione avvenuta quindici anni prima e da lui stesso guidata, ha celebrato la Santa Eucarestia. Il 25 giugno, dopo la celebrazione Eucaristica serale, una folla commossa ha salutato la Vergine che ha fatto ritorno a Pompei.
(Autore: Domenico Romano)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Malta

21-29 Settembre 2013 – Parrocchie: "Varie" – Parroci: "Vari"

Dal 21 al 30 settembre scorso, l’Icona della Madonna pellegrina è stata accolta dai fedeli maltesi, la cui terra è da sempre legatissima al nostro Santuario
È stata certamente una gradita sorpresa per i missionari del Santuario ed i molti turisti osservare la sentita e multiforme devozione mariana dei Maltesi. Ma sarà stata più grande la gioia vissuta dalle migliaia di cittadini durante i riti liturgici, le processioni, la recita costante del Rosario: finalmente si realizzava, dal 21 al 30 settembre la tanto attesa Missione.
Tutto questo ha una radice antica e forte nell’evangelizzazione di San Paolo (At 27 39-44; 28 1-11) e nella devozione alla Madonna di Pompei, sin dal 1885, grazie allo scampato brutto naufragio nel porto di Bastia, come testimoniò dettagliatamente Rosa Apap Marchesa Testaferrata dei Principi di santa Margherita (Il Rosario e la Nuova Pompei, 1885, p 594-599). Bartolo Longo, Fondatore del nascente Santuario, gioì per questa grazia elargita ai Maltesi.
Il primo risultato fu la costruzione della chiesa a Marsaxlokk dedicata alla Madonna di Pompei.
Oggi, a distanza di circa 130 anni, tutti gli abitanti ricordano la storia di questo Santuario mariano diocesano, dando anche prova della loro devozione negli ultimi giorni della Missione. Come risulterà dalla breve relazione sulla "visita di Maria" di quest’anno ed ancor più dalla storia di questo legame spirituale, la devozione s’è consolidata sempre più.
L’Icona è stata portata prima a Gozo e poi a Malta così da accontentare il più possibile tutti i suoi figli. Quattro sono state le tappe più significative.
A Gozo, il primo saluto è stato dato al Santuario mariano nazionale "Ta Pinu" dedicato all’Assunzione di Maria, che ha una storia semplice con elementi in comune con il nostro santuario.
Nel mese di giugno 1883, la quarantacinquenne Karmni Grima ed il pio giovane Frangisk Portelli si confidarono di aver sentite delle voci passando lungo l’antica cappella isolata nella campagna. La prima fu invitata a "recitare tre Ave Maria in onore dei tre giorni che il mio corpo rimase nella tomba" ed il secondo a pregare per la "piaga nascosta" di Gesù, procuratagli sulla spalla del trasporto della pesante Croce.
È un chiaro riferimento alla Passione di Gesù ed all’Assunzione di Maria. Nel tempo un bel santuario fu annesso alla seicentesca cappella che conservava la classica immagine dell’Assunta.
È interessante notare la concomitanza storica tra quanto avvenuto a Gozo e quanto avvenuto a Pompei. Anche Bartolo Longo era un laico e fi esortato alla preghiera.
Domenica 22, quando molti fedeli sono accorsi a pregare il Rosario e a partecipare all’Eucarestia festiva, il Vescovo Mons. Mario Grech, durante la concelebrazione, ha portato un efficace paragone tra il cattivo amministratore del Vangelo di Luca (16, 1-15) ed il fedele amministratore Bartolo Longo che portò onestamente a compimento la sua missione di fondatore di un Santuario e di una città: "Chi è fedele nel poco – ha ricordato -  è fedele anche nel molto … Non potete servire Dio e mammona".
Le seguenti due giornate sono state spese a Rabat nel tempio dedicato alla nostra Madonna. Nel 1898, tra le suore Domenicane del paese e Bartolo Longo si avviò una cordiale corrispondenza per la diffusione del Santo Rosario a Malta. Le suore contribuirono con 7 lire (la moneta d’epoca) alla costruzione del Santuario e alle nascenti opere sociali. Purtroppo il Longo non potette ricambiare il dono, promuovendo, attraverso la Rivista del Santuario, la costruzione della cappella e dell’opera sociale avviata nella cittadina.
Intanto, la bella chiesetta fu inaugurata nel 1900 e fu dedicata alla Madonna del Rosario di Pompei: l’artistico e devoto quadro fu dipinto dal pittore locale Lazzaro Pisani (1854-1932). Il Vescovo Giuseppe Pace incoronò Gesù e Maria nel 1966. I cappellani dal lato religioso e le suore da quello sociale si ispirarono sempre più a quanto avveniva nel Santuario pompeiano. Nei giorni
della Missione il canonico Giuseppe Cauchi ha superato se stesso nell’accoglienza della Icona e nell’organizzazione della processione conclusiva. La limitatezza dell’edificio ha creato l’effetto di avere una continua catena di persone durante la giornata.
Il vescovo diocesano è stato presente anche qui incoraggiando i fedeli, nell’omelia e nella lettera pastorale, a pregare, meditare ed imitare il Rosario, specialmente nel prossimo mese di ottobre.
La seconda parte della Missione s’è svolta sull’Isola di Malta dove sono stati scelti due templi anch’essi famosi per la lunga presenza della nostra Madonna.
Durante il viaggio verso la "Chiesa degli Italiani" – nel cuore di La Valletta – ci si è fermati, nel primo pomeriggio, ad Attard, nel vasto e monumentale monastero delle Domenicane. Oltre quattrocento persone tra suore e signore anziane con i loro parenti hanno festeggiato Maria con i canti e la devota e meditata preghiera del Rosario. Commovente lo scambio di saluto, lungo i corridoi, tra la Madonna pellegrina e le ospiti inferme che con gioia la salutavano alla porta di casa.
Attraversando in auto la città, il Quadro è giunto alla chiesa di Santa Caterina di Alessandria, dove moltissimi connazionali l’attendevano, per organizzare la processione nelle ben note strade del centro, via della Repubblica e via dei Mercanti. Due ore di rispettoso silenzio – da parte di pellegrini e turisti occasionali – e di canti sostenuti dalla banda musicale, intercalanti la preghiera del Rosario.
Le pause necessarie ai giovani e maturi portatori dell’Icona al ritmo di tradizionale movenza, hanno data la possibilità alle persone di osservare e venerare l’Immagine o unirsi al corteo fino alla celebre chiesa di Gesù. Prima di giungervi è stata significativa la sosta all’ingresso della chiesa di San Domenico: è noto che i domenicani hanno lavorato tanto per la diffusione della devozione al Rosario e che il fondatore di Pompei era un terziario Domenicano: a suggellare ciò che il superiore ha recitato a nome di tutti la Consacrazione a Maria, in vista della conclusione dell’Anno della Fede.
Si giunge poco dopo alla chiesa del Gesù: il cappellano Don Filippo, geloso testimone di circa 50 anni di devozione mariana. Soprattutto nei due giorni della Supplica, ha salutato Maria a nome
della comunità. In seguito ci ha rivelato due interessanti notizie. La storia del Quadro, narrata dal giudice E. Ganado: il dipinto fu opera del Maestro Giuseppe Cali e costò cinque lire sterline. Il 6 luglio 1895, il secondo dei quindici Sabati, nove Maltesi raggiunsero Pompei per mostrare l’opera a Bartolo Longo che li autorizzò ad adagiarla per qualche ora, dietro l’altare, sulla prodigiosa Immagine.
D’allora è esposta nella maestosa chiesa. La seconda bella notizia ha da fare con la preghiera della Supplica.
Il giovane Giuseppe De Piro, di famiglia nobile, si recò a pregare la Supplica l’8 di Maggio 1883 e fu allora che ricevette l’ispirazione a diventare sacerdote. Fu esaudito e fondò in seguito la congregazione dei Missionari di San Paolo.
L’ultima lunga tappa è stata a Marsaxlokk. Come è stato detto all’inizio, qui avvenne il primo incontro della Madonna con i Maltesi.
I membri della comunità parrocchiale, guidati dal parroco don Mario Mangion, hanno preparato ogni cosa fino ai dettagli minuti con attenzione, amore e fede. Gruppi ecclesiali, pellegrini di paesi vicini, cittadini e turisti di passaggio, hanno fatto devota visita all’Icona.
Le due Messe di conclusione, sabato e domenica, sono state presiedute dal Nunzio Mons. Aldo Cavalli e dal Vescovo ausiliario Mons. Charles Scicluna, invitando, rispettivamente, ad imitare le virtù fondamentali della Madonna ed aiutare i piccoli – facilmente attratti da programmi televisivi – a partecipare alla recita in comune del Rosario.
Gruppi di ragazze e ragazzi hanno rappresentato, nella chiesa affollata, scene bibliche in riferimento ai misteri del Rosario che veniva poi pregato.
Com’è tradizione della Missione, molti ammalati ed anziani del paese sono stati visitati dai missionari e da ministri straordinari dell’Eucarestia. Il paese, di circa 3500 abitanti, ha
partecipato alla unanimità alla processione nelle strade principali, vestite a festa con i tradizionali drappi e rallegrate dalle luci e dai fuochi pirotecnici.
A Missione chiusa appare abbastanza evidente che essa abbia posto in luce gli aspetti fondamentali della preghiera del Rosario. In altre parole, le varie iniziative e i gesti hanno richiamato, nella loro semplicità, gli eventi meditati nei venti misteri. È noto che la processione è simbolo della vita quotidiana vissuta da cristiani ed è metafora del pellegrinaggio in preparazione al regno; la partecipazione all’Eucarestia richiama il dono fatto da Gesù e la collaborazione di Maria alla sua nascita; la stessa ripetizione del Rosario costituisce un esempio della preghiera continua.
La visita a tanti ammalati, in particolare ai sacerdoti della casa del clero, ai dirigenti nel Centro Arka, presso il villaggio San Vincenzo de’ Paoli con oltre 1000 anziani, è stata un efficace esercizio di carità che avvicina ai misteri dolorosi.
La buona riuscita della Missione, indelebile esperienza di fede, è stata resa possibile dall’impegno generoso di centinaia di persone di buona volontà
(Autore: Pietro Caggiano)

"2013" La Regina di Pompei si reca ad:
Assisi (PG)

08-13 Ottobre 2013 - Cattedrale Parrocchia: "San Rufino" - Rettore Parroco: "Don Cesare Proventi"
Maria Santissima nella città di San Francesco
L'Icona della Beata Vergine del santo Rosario di Pompei, per la prima volta, è approdata ad Assisi, la città di San Francesco, l’uomo della pace, cresciuto sotto lo sguardo di Maria, la "Vergine fatta Chiesa" (FF 259), Regina della Pace. Pompei e Assisi, città rinate spiritualmente grazie all’azione evangelizzatrice di due santi.
Ad Assisi, Francesco, un giovane toccato dalla Grazia si è spogliato della sua ricchezza materiale per rivestirsi della povertà di Cristo, simboleggiata dal saio. In questo modo, il figlio
di Pietro di Bernardone, ha sperimentato la vera pace e l’ha irradiata attorno a sé, dando un forte impulso al risanamento spirituale della Chiesa.
A Pompei, ad essere toccato dalla Grazia fu Bartolo Longo, un intellettuale laico, reduce da un’esperienza di vita negativa. Dopo la conversione, l’avvocato di Valle di Pompei si è impegnato a seguire un’ispirazione divina che lo invitava a diventare apostolo del Rosario.
La sua vita, pertanto, è stata tutta improntata alla missione di propagare il Rosario, soprattutto attraverso la fondazione del Santuario, la cui facciata è monumento alla pace universale e alle opere di carità a favore dei più bisognosi.
L’Arcivescovo di Assisi-Tadino, Mons. Domenico Sorrentino, ha fortemente voluto la Missione Mariana nella sua diocesi (8-3-ottobre 2013), per affidare il nuovo anno pastorale alla protezione della Vergine del Rosario, nel cui Santuario egli ha vissuto una tappa del suo ministero pastorale, essendone Arcivescovo dal 2001 al 2003. La sua "ansia", il suo desiderio forte di portare al più presto ad Assisi la celebre Icona della Madonna del Rosario, ha
comportato persino lo slittamento della giornata di apertura del Sinodo diocesano, realizzatasi poi il 13 ottobre.
La prima tappa della Missione è stato l’Istituto Serafico, dove, quattro giorni prima, si era recato Papa Francesco. La visita della Madonna ha, così, ricordato l’opposizione preferenziale di Cristo per i poveri e i sofferenti e, con il suo amore materno, ha benedetto tutti coloro che donano assistenza ai suoi figli bisognosi.
In serata, l’équipe missionaria si è recata presso la Cattedrale di San Rufino, visita preceduta da una solenne processione presieduta dall’Arcivescovo di Assisi. Il giorno dopo, la Madonna è partita alla volta di Gualdo Tadino, attesa da in grandissimo numero di fedeli, provenienti anche dai paesi limitrofi, spinti dal desiderio di pregare davanti all’Icona della Madonna di Pompei. La visita a Maria ha avuto come epilogo la preghiera del Rosario recitato dai bambini della parrocchia e la celebrazione Eucaristica.
Poi, la Missione si è diretta verso la Cattedrale di Nocera Umbra, dove la Madonna ha fatto il suo ingresso in processione, con un numerosissimo seguito di fedeli. Presso la Comunità di Costa di Trex è stato poi recitato il Rosario e celebrata la Santa messa. Terminata la celebrazione
Eucaristica, la Madonna si è spostata presso Torchiagina (frazione del comune di Assisi) sempre in processione e con grande numero di fedeli.
In questo luogo, ci si è raccolti nell’adorazione Eucaristica, che è durata tutta la notte e si è conclusa con la Santa Messa del mattino. Da Torchiagina, Maria si è spostata a Palazzo d’Assisi per un momento di preghiera e la santa Messa.
Sabato pomeriggio, la venerata Icona ha fatto per la prima volta ingresso nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, che custodisce l’antica chiesetta detta Porziuncola, dove è stata esposta alla venerazione dei fedeli. In tarda serata, poi, l’Icona è stata portata in processione, durante la consueta fiaccolata del sabato sera in onore di Maria.
La sosta fuori programma a Valfabbrica, richiesta dal neo parroco Don Antonio, ha concluso la giornata. Il giorno dopo, infine, la Vergine è ritornata a San Rufino. Ed è in quest’occasione che Mons. Sorrentino, ha consegnato alla Chiesa di Assisi il piano pastorale, dando il via all’apertura del Sinodo.

(A cura di: Andrea Fontanella)

"2013" La Regina di Pompei si reca al:
C.A.P.S. Forlì-Cesena (FC)

14 Ottobre 2013 - "Corpo di Addestramento della Polizia di Stato"
Una visita di riconoscenza alla Polizia di Stato  
Affidare all’intercessione di Maria la propria missione quotidiana al servizio del cittadino. Aveva questo desiderio il Dottor Giovanni Busacca, Direttore del Corpo di addestramento della Polizia di Stato (CAPS) di Cesena, quando ha promosso la visita della Madonna pellegrina nella città emiliana.
È grazie anche e, soprattutto, al suo interessamento che la Polizia di Stato scorta, ormai dal 2005, l’Icona della Vergine in ogni suo viaggio, impegno mantenuto anche quando fossero presenti problemi logistico-organizzativi.
La sede cesenate del CAPS ha accolto la Madonna Pellegrina il 14 ottobre 2013.
Gli agenti hanno partecipato alla celebrazione eucaristica e hanno recitato la Supplica, mentre,
al termine della
Santa Messa, l’équipe della Missione Mariana, ha ringraziato per il servizio offerto alla Madonna per garantire ovunque viabilità e sicurezza.
Come segno di riconoscenza, sono stati donati al CAPS i quadri della Beata Vergine Maria e del Beato Bartolo Longo, perché, presenti anche visivamente nella sede, diventino punto di riferimento sicuro degli agenti.
(A cura di: Andrea Fontanella)

"2013" La Regina di Pompei si reca ad:
Afragola (NA)

23-27 Ottobre 2013 - Parrocchia: "Santa Maria D'Ajello" - Parroco: "Don Rino Capasso"

La città di Afragola innamorata di Maria

"Ho voluto che la mia comunità accogliesse la Madonna per la conclusione dell’anno della fede, ma anche per affidare la mia missione di Parroco a Maria e per risvegliare la fede tra la mia gente".
Lo ha detto Don Gennaro Capasso, parroco di Santa Maria d’Ajello ad Afragola, nell’accogliere la Vergine del Rosario di Pompei, pellegrina in questa terra dal 23 al 27 dell’ottobre 2013. Quella di Santa Maria è una Chiesa particolarmente cara all’Arcivescovo della città mariana, Mons. Tommaso Caputo, che in questo territorio aveva residenza.
Proprio il Presule ha celebrato la Messa d’inizio missione, seguita alla festosa processione d’accoglienza che ha attraversato tutte le strade cittadine.
Nelle parole dell’omelia, Mons. Caputo ha ricordato il suo legame speciale con Afragola, città natale, e il vincolo di appartenenza a questa comunità, ricordando i sacerdoti che si sono avvicendati alla guida della parrocchia, uomini di Dio capaci di contribuire in maniera decisiva alla sua formazione sacerdotale. Nei giorni successivi, le celebrazioni Eucaristiche sono state celebrate da Don Massimo Vellutino, Don Luigi Medusa e Padre Raffaele Baia.
La messa conclusiva è stata officiata da Mons. Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra dallo scorso 18 settembre. Tanti gli appuntamenti importanti della Missione, tra gli altri le veglie di preghiera animate dalle vivaci comunità neocatecumenali.
Don Gennaro, che è parroco di santa Maria da un anno, era visibilmente felice della comunità affidatagli: "Stiamo crescendo, soprattutto i giovani stanno crescendo nella fede, grazie all’impegno dell’Azione Cattolica Ragazzi e sotto la protezione della Madonna di Pompei, per cui
la devozione è grande da sempre. Anche sotto la guida del mio predecessore, Don Giorgio Montefusco, si tenne una missione mariana in questa parrocchia".
La Missione Mariana, ha costituito, dunque, un evento realmente importante per la comunità afragolese, legata in modo profondo alla Vergine del Rosario, ma anche alla stessa città di Pompei.
Ciò che lega le due cittadine campane ha radici lontane, risalenti ai tempi del Beato Bartolo Longo che, tra le famiglie bene di Afragola, raccolse copiose offerte per il nascente Santuario Mariano.
In particolare, Pompei ricorda la figura del Cavalier Angelino Maiello che nel giorno di Pasqua del 1879 fece da accompagnatore al Beato in questa lunga questua per le case di Afragola e quella di suo cugino Gennaro che, primo afragolese a ricevere una grazia dalla Madonna di Pompei, ovvero la guarigione del figlio Carlino da una febbre perniciosa-algida, come ringraziamento alla Vergine donò la cifra necessaria per l’acquisto della prima porta del santuario, che fino ad allora rimaneva aperto ed aveva subito alcuni furti.
Oggi, in molte chiese troviamo altari a Lei dedicati. Inoltre, tra il clero pompeiano ci sono ben tre sacerdoti originari di Afragola: Mons. Pasquale Mocerino, Don Giuseppe Esposito e Don Gennaro Celardo.
Durante la Missione, alla comunità è stato fatto dono del quadro del Beato Bartolo Longo,
mentre l’Icona della Vergine fu donata nel corso della visita precedente.
C’è davvero bisogno dell’aiuto costante della Madonna e del Fondatore del Santuario, testimone del suo amore per gli uomini.
Il territorio parrocchiale è abitato da circa diecimila persone e non mancano i problemi, in particolare legati alla povertà non solo economica, ma ancora di più morale e culturale. Non si perde, però, il fondamento di una fede salda.
Ogni giornata, nella parrocchia più antica di Afragola non si conclude senza la recita del Santo Rosario.
I pellegrinaggi per il Santuario di Pompei sono assidui e coinvolgono tanti, mentre è un appuntamento sempre atteso la Supplica, recitata sia l’8 maggio sia nella prima domenica di ottobre in contemporanea con i fedeli che affollano il sagrato della Basilica Mariana.
(A cura di: Andrea Fontanella)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
San Pietro di Caridà (RC)

04-06 Novembre 2013 - Arcipretura: "Maria SS. Assunta e Pietro Apostolo" - Parroco: "Don Giuseppe Sofrà"
Il grande dono della Vergine a San Pietro di Caridà

La Madonna di Pompei visita le terre calabresi e, dal 3 al 6 novembre 2013, la sua Icona pellegrina è stata accolta a San Pietro di Caridà, un paese di 1200 abitanti alle pendici del Monte Crocco, sulle colline fertili della provincia di Reggio Calabria.
Nel primo pomeriggio del 3 novembre, la sacra Immagine è stata accolta nella frazione di San Pierfedele.
Ad aspettare l’arrivo, insieme all’intera cittadinanza, Monsignor Francesco Milito, Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, il parroco Don Giuseppe Sofrà e il sindaco Mario Masso.
Dal Rione, l’autocappella che trasportava il Quadro venerato ha proseguito per la Frazione Prateria, seguito da un lungo corteo di auto, che hanno percorso lentamente i dieci chilometri di distanza.
Qui è una piccola chiesetta, moderna eppure capace di evocare l’antico, accolta com’è nella
vegetazione rigogliosa tipica di un territorio che accompagna alle Serre calabresi.
Le cronache raccontano di un tempio, costruito nel 1982, e dimenticato, tanto che solo a fatica se ne riuscì a completare la struttura.
Per il resto è una chiesetta spoglia. Tra le tante preghiere elevatesi alla Vergine anche quella del parroco, Don Giuseppe, che ha definito "un grande dono" per la sua comunità la visita di Maria e che ha confidato di sperare nel suo aiuto perché la chiesa sia completata, finalmente, entro Natale 2013.

La buona gente di San Pietro, un comune che segna il passare del tempo con le ricorrenze liturgiche e che si è radicata alla fede come gli ulivi simbolo di queste terre, ha seguito i vari appuntamenti della missione servendosi di questo tempo di grazia per pregare, ma anche per riflettere sulla propria vita alla luce del Vangelo e dell’esperienza di Maria.
Alla centralità delle celebrazioni Eucaristiche, una delle quali dedicata agli ammalati, si è aggiunta la pratica dell’adorazione del Santissimo Sacramento, per le riflessioni meditate sulla Vergine Santa e sul fondatore del Santuario, Bartolo Longo, gli incontri dedicati ai bambini, la recita quotidiana del Santo Rosario, della Supplica e delle Losi.
(Autore: G.P.)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Simbario (VV)

07-10 Novembre 2013 - Parrocchia: "Trasfigurazione" - Parroco: "Don Steven"
La Vergine del Rosario a Simbario nel ricordo dell’Amato parroco

È terra benedetta da Dio quella di Simbario, un piccolo borgo di nemmeno mille abitanti sulle Serre Calabresi.
L’altezza di circa 800 metri, ma nello stesso tempo la vicinanza a due mari, ne rende piacevole l’aria e fertile terra.

Ma la fecondità è caratteristica che non appartiene solo ai campi coltivati o ai boschi che cingono il paese, ma anche alla missione dei sacerdoti che hanno guidato la locale Parrocchia della Trasfigurazione di nostro Signore Gesù Cristo e che hanno reso forte il sentimento religioso del popolo locale, che vive di agricoltura, di allevamento, di artigianato, ma ancora più di fede.
Anni fa, il compianto parroco don Peppino Scopacasa inviava una lettera al Santuario di Pompei e chiedeva che la Vergine Maria facesse visita alla terra che il Signore gli aveva affidato.
Alla Madonna del Rosario i simbariani sono sempre molto devoti tanto che, fino a qualche tempo fa, le era dedicata una confraternita.
Ancora oggi, nella Chiesa parrocchiale, è possibile sostare in preghiera presso la Cappella del Rosario, posta lungo la navata laterale destra e custode di un simulacro che raffigura le sembianze della Vergine.
Solo il 7 novembre scorso, però, è stato possibile accogliere quella richiesta di don Peppino e Maria Santissima è stata accolta a Simbario, dove ha sostato fino al 10 novembre successivo.
Il Parroco di oggi, Don Steven Achilihu, che nel tempo ha mantenuto viva la devozione alla Vergine, ha guidato la sua comunità nel preparare l’accoglienza dell’Icona amata della Madonna di Pompei. E la visita è stata un grande evento anche per le popolazioni dei paesi vicini, accorse a
venerare Maria.
Tra l’altro, le Messe serali sono state animate non solo dal coro della Parrocchia ospitante, ma anche dai cori di Brognaturo, di Fabrizia e di Chiaravalle.
In tanti hanno partecipato alle Messe, alle adorazioni Eucaristiche, alla recita del Rosario e della Supplica, gli incontri per i bambini e per gli adolescenti delle scuole, per i gruppi parrocchiali, per i catechisti.
Ma quel che più ha colpito è il numero di coloro che si sono accostati al sacramento della Riconciliazione, "riscoperto" anche grazie alla forza delle continue esortazioni di Papa Francesco.
(G.P.)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Castellammare Di Stabia (NA)

20-24 Novembre 2013 - Parrocchia: "S.Antonio di Padova" - Parroco: "Don Paolo Cecere"
Castellammare di Stabia città mariana che accoglie Maria
Dopo vent’anni l’Icona della Madonna Pellegrina è tornata nella Parrocchia "Sant’Antonio di Padova" a Castellammare di Stabia (NA).
In occasione del 40° anniversario della dedicazione della chiesa (24 marzo 1973), il Parroco, il dinamico Don Paolo Cecere, ha desiderato che si svolgesse la Missione Mariana del Rosario, così come era già avvenuto in occasione del ventesimo anniversario.

La parrocchia, situata nella parte nord della città, conta circa 13.500 abitanti, è molto viva e sempre ricca di iniziative, accoglie gruppi, associazioni, movimenti, ha un’ottima corale, un gruppo teatrale ed organizza numerose attività sportive.
Da sempre devoti della Madonna del Rosario, i fedeli di questa parrocchia vengono ogni anno a piedi a Pompei, il primo sabato di giugno.
La Missione, realizzata dal 20 al 24 novembre, è stata per tutta la comunità parrocchiale un dono prezioso, la migliore conclusione dell’Anno della fede. Al suo arrivo, nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre, la Madonna è stata accolta dal sindaco di Castellamare di Stabia, Avv. Nicola Cuomo, che ha espresso il proprio compiacimento per quest’iniziativa, ancor più
significativa in quanto la città è già consacrata alla Madonna, ed è quindi una città mariana che accoglie Maria.
Ha, quindi, affidato il proprio delicato compito di primo cittadino alla Madonna, invitando i presenti ad essere comunità viva e protagonista del proprio futuro.
Alle ore 18.30, l’Arcivescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo, ha presieduto la Santa Messa, ricordando anche il proprio legame personale con la città e con la parrocchia, dalla quale proviene sua madre.
Nonostante il tempo inclemente, tutti i giorni si è constatata una grande affluenza di devoti, provenienti anche da altri quartieri della città. Un numero impressionante di fedeli si è accostato ai sacramenti, a partire dall’incontro col Padre misericordioso.
I confessionali, infatti, erano sempre pieni ed i sacerdoti hanno accolto tantissime persone, tra cui molti che da diversi anni si erano allontanati dalla fede.
Nei giorni della missione si sono svolte diverse catechesi sia sul Beato Bartolo Longo, sia sulla Madonna, della quale sono stati messi a fuoco diversi momenti della vita.
Ogni giorno la recita del Rosario, sia al mattino che al pomeriggio, e l’Adorazione Eucaristica sono stati partecipati.
Molto significativi gli incontri con i bambini e ragazzi, tra cui gli alunni delle diverse scuole presenti sul territorio parrocchiale.
Toccanti i momenti dedicati agli ammalati e agli anziani, durante i quali è stata anche impartita l’unzione degli infermi.
Numerosi, poi, quelli che hanno ricevuto nella propria casa la visita dei padri missionari.
L’équipe missionaria, composta da Don Andrea Fontanella, Mons. Baldassarre Cuomo (che, nel 1994, aveva guidato la precedente missione), Mons. Francesco Paolo Soprano, don Domenico Arcaro, don Andry Yevchuk, Suor Maria Flora, Suor Maria Bianca, delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei, e Valentina Aliberti hanno animato con grande zelo tutte le celebrazioni, aiutando tutto il popolo di Dio a vivere nel modo migliore questa straordinaria esperienza di grazia.
Al termine della missione, i fedeli della parrocchia si sono impegnati solennemente a portare avanti sempre meglio il proprio cammino di fede personale e comunitario, ringraziando di tutto cuore la Vergine del Rosario per gli innumerevoli frutti spirituali scaturiti dalla sua visita in mezzo a loro.

(L.S.)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Tornareccio (CH)

05/08 Dicembre 2013 – Parrocchia: “Santa Vittoria Vergine e Martire” - Parroco: "Don Davide Spinelli"
La fede entusiasta della gente di Tonnareccio (Chieti)
Il piccolo borgo di Tonnareccio sorge in Abruzzo, nella provincia di Chieti, a circa 600 metri d’altezza.
È un paese antico, le cui terre furono abitate sin dalla preistoria, ma la popolazione di oggi, quasi duemila abitanti, è forte soprattutto delle sue radici cristiane.
Le fonti documentali dei primi secoli dopo Cristo sono assai poche. Solo nell’anno 829, in un atto, se ne attribuisce l’appartenenza al feudo dell’abbazia di Farfa.
In particolare, si cita l’esistenza di un monastero dedicato al diacono e primo martire Santo Stefano.
Una fede antica dunque, confermata dall’edificazione di chiese dedicate a Santa Vittoria, a San Rocco, a San Giovanni Battista e la presenza di un santuario intitolato alla Madonna del Carmine.
Inoltre, le tante feste annuali dedicate alla patrona Santa Vittoria e numerosi santi sono ino
strumento per ravvivare continuamente la fede, che trova forza nelle espressioni della pietà popolare.
A questa terra profondamente religiosa, la Madonna Pellegrina ha fatto visita tra il 5 e l’8 dicembre.
Il parroco di Santa Vittoria Don Davide Spinelli, che è a Tonnareccio dal 2007, ha voluto ringraziare il Santuario scrivendo una lettera intensa da cui traspare la gioia, personale e comunitaria, per il grande evento vissuto.
"La presenza della Sacra Immagine – scrive il sacerdote – è stata un’occasione di immensa grazia e di rinnovata fede per ognuno.
L’accoglienza festosa dell’arrivo, tra una moltitudine di fedeli accorsi da altri paesi, le confraternite e tutta la comunità presente è stato un momento carico di gioia e di emozione indescrivibili, arricchita anche più dalle risuonanti parole del nostro Arcivescovo, Mons. Bruno
Forte, che ha donato la sua commovente testimonianza sulla personale devozione alla Vergine di Pompei".
Don Davide esprime riconoscenza anche all’equipe missionaria, che nei quattro giorni di permanenza in parrocchia "ha rapito l’attenzione di tutti e colmato i cuori di nuova gioia e di speranza, attraverso le recite giornaliere della preghiera più forte, la bellissima e dolce catena del Rosario, gli incontri speciali con i fanciulli, gli alunni delle scuole elementari e medie, le visite ai malati, gli incontri con i gruppi e le famiglie, l’adorazione Eucaristica, la recita giornaliera della Supplica e le stupende catechesi sulla figura di Maria donna Eucaristica e donna dell’attesa e sul Beato Bartolo Longo".
(Autore G.P.)

"2013" La Regina di Pompei si reca a:
Alvignano (CE)

12-15 Dicembre 2013 - Parrocchia: " San Sebastiano e dell’Immacolata" - Parroco: "Don Emilio Angelo Meola"

Alle pendici dei monti Trebulani, difronte al massiccio del Matese, sorge Alvignano, l’antica e preziosa città romana di Cobulteria, distrutta dai saraceni tra l’VIII e il IX secolo.
Conosciuta per l’amenità del paesaggio, che unisce la fecondità della collina alla ricchezza della vegetazione boschiva, Alvignano è città della fede antica. Lo confermano le tante chiese sorte
nel territorio come le ricorrenti feste religiose, sintomo di una devozione popolare viva e attuale, tramandata da padre in figlio.
La Madonna pellegrina ha fatto visita al comune della provincia di Caserta tra il 12 e il 15 dicembre del 2013. Ad accogliere la preziosa Icona era presente Monsignor Valentino Di Cerbo, Vescovo di Alife-Caiazzo, e l’intera popolazione, guidata da Don Emilio Meola, Parroco di San Sebastiano e dell’Immacolata e Amministratore parrocchiale di San Nicola.
In processione la Vergine è stata accompagnata al Santuario dell’Addolorata, edificato nel 1514 sulla struttura dell’antica chiesa di Santa Maria fuori le mura.
È grande la venerazione degli alvignanesi per l’Addolorata, la cui Immagine, custodita nel Santuario, fu incoronata nel 1957 quando l’allora Vescovo di Caiazzo, Monsignor Nicola Di Girolamo, elevò la Basilica dell’Annunziata a Santuario. E sono tante, inoltre, le chiese dedicate alla Madre di Cristo: la Basilica di Santa Maria di Cubulteria, che ha origini antichissime, databili ai primi secoli del cristianesimo: Santa Maria della Natività nella frazione San Mauro; la chiesa di Maria Santissima del Carmelo; la chiesa di Santa Maria degli Angeli, la più recente di
costruzione, eretta in località Sagliutella.
A prescindere dalle numerose testimonianze artistiche e architettoniche, che danno il senso della diffusa devozione, il popolo di Alvignano ha dimostrato amore per Maria nella partecipazione ai tanti appuntamenti organizzati dall’équipe missionaria: la celebrazione dell’Eucarestia, la Messa per gli ammalati e gli anziani, l’adorazione Eucaristica, la recita quotidiana delle Lodi, del Santo Rosario e della Supplica, le catechesi arricchite da canti e proiezioni d’immagini, la processione della Vergine di Pompei per le vie del paese. Due le attività rivolte ai giovani: l’incontro con i ragazzi del catechismo e una lezione si "Maria nella letteratura italiana", dedicata ai ragazzi delle Scuole medie e del Liceo delle Scienze umane.

(Autore: Andrea Fontanella)

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